Benvenuti al Centro Medico Bartoleschi

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La medicina osteopatica è una professione di assistenza sanitaria di primo contatto (primary contact healthcare profession) che diagnostica e tratta le disfunzioni della mobilità dei tessuti corporei che influenzano lo stato di salute. La medicina osteopatica promuove la salute, il recupero e la prevenzione di sintomi ricorrenti attraverso il suo trattamento non chirurgico e non farmacologico.
Bruxelles, European Federation of Osteopaths (FEO) 2010

L’osteopatia nasce e progressivamente si diffonde negli Stati Uniti d’America a partire dalla seconda metà dell’ottocento grazie ad Andrew Taylor Still M.D. D.O. 1828-1917

Insoddisfatto degli scadenti risultati che si ottenevano con la medicina tradizionale evolve progressivamente un approccio terapeutico basato sulla ricerca e correzione manuale delle restrizioni tessutali.
Fonda quindi la disciplina osteopatica su 4 principi essenziali:

  1. Il corpo è un’unità e la persona è un’unità di corpo, mente e spirito
  2. Struttura e funzione sono in relazione reciproca
  3. Il corpo è capace di autoregolazione, di autoguarigione e di conservazione della salute
  4. Il trattamento osteopatico si fonda sulla comprensione dei principi di unità, interrelazione ed autoguarigione del corpo.

Quando una struttura corporea, quale essa sia, avrà una corretta mobilità, sia in sé che rispetto ai tessuti con i quali è in relazione, questa sarà ben vascolarizzata ed innervata e quindi avrà i presupposti per essere in salute o tendere verso di essa.

All’inizio per struttura corporea si intendevano soprattutto le possibilità dinamiche in ambito muscolo-scheletrico e quindi articolazioni, muscoli, tendini e sistema connettivale annesso.

È anche per questo che anzitutto si sono molto sviluppate e diffuse le tecniche così dette “mio-articolari” genericamente chiamate “manipolazioni”.

Rapidamente però il concetto di mobilità tessutale si è esteso praticamente a tutti i tessuti corporei comprendendo anche il sistema viscerale con tutto il connettivale di rivestimento.

In conseguenza di ciò le tecniche osteopatiche si sono molto evolute ed alle tecniche mio-articolari che via via si sono affinate ed “addolcite” si sono aggiunte via via un numero sempre crescente di tecniche tessutali per i tessuti molli.

Infine, grazie ad un osteopata americano, W.G. Sutherland D.O., si deve la scoperta dell’osteopatia in ambito Cranio Sacrale dove si riconosce alla scatola cranica, al sistema delle meningi e all’encefalo una sottile ma potente capacità dinamica che si estrinseca al livello della scatola cranica stessa ma che si diffonde e percepisce anche in tutto il corpo.

A partire da questi concetti di base, l’osteopatia si è poi evoluta negli Stati uniti e poi progressivamente diffusa in tutto il mondo.
Attualmente è riconosciuta ufficialmente negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, in Nuova Zelanda, in Israele, in Gran Bretagna, in Belgio, in Svizzera ed in Francia.

L’osteopata interviene su tutte le strutture del sistema locomotore e strutturale, ma può operare anche sulle viscere e sul sistema cranio sacrale.

L’osteopatia cranio sacrale

L’osteopatia cranio sacrale viene applicata dall’osteopata all’insorgere di problematiche quali cefalea, sinusite, tic dolorosi, disturbi degli occhi, orecchie, naso, allergie, problemi all’articolazione temporo-mandibolare, problemi di coordinazione, dislessie, problemi di apprendimento …

L’osteopatia cranio sacrale nasce per opera di D.O. Sutherland, Osteopata e Chiropratico che, nel 1934 in “The Cranial Bowl”, teorizza l’esistenza del Movimento di Respirazione Primaria (M.R.P.), movimento intrinseco della massa cerebrale che produce spostamento di liquido cefalo rachidiano nei ventricoli, nella scatola cranica e nel midollo spinale. dinamiche fra mandibola e ossa mascellari e fra mandibola e base cranica.

Il massaggio cranio sacrale è una tecnica olistica che l’operatore attua tramite un tocco leggero sulle ossa craniche e sulla colonna vertebrale di un soggetto, al fine di stabilire un contatto con il ritmo cranio sacrale della persona, per stimolarlo e assecondarlo.

La consultazione si apre con un’anamnesi che parte dal disturbo principale del paziente, per poi risalire fino alla o alle lesioni osteopatiche implicate nel problema (integrate nella sua globalità). L’obiettivo è diagnosticare, con l’aiuto di test clinici e osteopatici, le barriere a mobilità ed elasticità/deformabilità delle strutture anatomiche che possono limitare l’organismo nelle sue funzioni fisiologiche. Questo procedimento permetterà di elaborare un trattamento adeguato. 

L’osteopatia cranio sacrale ruota attorno alla fluttuazione ritmica del liquido encefalorachidiano. Questo liquor è un fluido trasparente che permea l’intero sistema nervoso centrale mantenendolo in sospensione, proteggendolo, nutrendolo e contribuendo alla regolazione della pressione intracranica. Mediante leggere manipolazioni, quasi impercettibili per il paziente, l’operatore è in grado di intervenire sull’intero organismo, tramite i collegamenti con il sistema cranio sacrale.

I benefici sono riscontrabili già dalla prima seduta.

L’ osteopatia craniosacrale riscontra i suoi maggiori benefici in ambito pediatrico.

OSTEOPATIA NEONATALE

Il trattamento manuale delle disfunzioni tessutali del neonato è una caratteristica peculiare dell’intervento osteopatico.

Questa tipologia d’intervento si deve a un Osteopata americano W.G. Sutherland D.O. il quale, oltre che essere lo scopritore dell’osteopatia Cranio-Sacrale è l’osteopata che ha posto le basi per l’intervento osteopatico in ambito neonatale.

Dopo una valutazione del caso eseguita con un approfondito colloquio con i genitori e la presa visione di eventuale documentazione medica, l’osteopata esegue una serie di manipolazioni dolci.

Queste ultime servono per stabilire la presenza o meno di restrizioni tessutali che possano giustificare gli eventuali sintomi del paziente o potenziali alterazioni della sua morfologia.

Questa palpazione si esegue in tutto il corpo ma in particolare al livello del bacino, colonna vertebrale e scatola cranica.

Trovate le disfunzioni tessutali che in osteopatia si chiamano “disfunzioni osteopatiche”, l’osteopata esegue allora una serie di manovre per liberare queste disfunzioni.

Si tratta di tecniche osteopatiche tessutali le quali hanno come caratteristica comune la delicatezza del gesto.

Grazie a questo tipo d’intervento sarà possibile migliorare o risolvere una serie di disturbi del neonato.

A titolo puramente indicativo elencheremo ora una serie di sintomatologie e patologie sapendo che in molti di questi casi l’osteopata lavora su indicazione o insieme all’intervento del medico pediatra.

Allergie, asma, bronchite, ostruzione canale lacrimo-nasale, costipazione, disturbi della suzione, affossamento xifoideo, rigurgiti, alterazioni del ritmo sonno-veglia, abitudini posturali scorrette, coliche intestinali, alterazioni del tono muscolare, irritabilità, disturbi della respirazione, scoliosi del lattante, torcicollo congenito, strabismo.

Oltre a queste patologie o disturbi che provocano dei sintomi riferiti, sarà inoltre possibile eseguire un trattamento preventivo sulla qualità della morfologia scheletrica del neonato, soprattutto con il trattamento della madre durante la gestazione.

In questi casi il bimbo non lamenta sintomi, ma se si agisce rapidamente, approfittando della grande plasticità ed elasticità delle ossa e dei tessuti molli, si consente  alla struttura muscolo scheletrica di svilupparsi su  basi le più simmetriche e mobili possibile.

Il caso classico è la Plagiocefalia Posizionale Benigna quindi senza sinostosi precoce di una o più suture craniche.

La testa del neonato assume una forma più o meno variabile di parallelogramma sia per un posizionamento anomalo al livello uterino che per forze anomale le quali hanno agito durante il parto o per una postura asimmetrica mantenuta nel tempo dopo il parto.

In questi casi bisogna agire il più presto possibile, meglio nelle prime settimane e mesi di vita, per rimodellare la forma della scatola cranica, liberare i tessuti sottoccipitali, controllare l’elasticità tessutale del cingolo pelvico ed educare i genitori nell’eseguire posizioni correttive e manovre di mobilizzazione.

L’esperienza comune in ambito osteopatico consiglia di fatto un controllo osteopatico per ogni bimbo nato.

Non sempre sono presenti dei sintomi, a volte ho alterazioni della morfologia che manifestano la distorsione quando la struttura somatica si sviluppa.

Dopo anni di pratica tramandata tramite i corsi di formazione e pochi riferimenti scritti, ad oggi è presente sia una ricca bibliografia ma anche una serie di pubblicazioni scientifiche che supportano questo tipo d’intervento.

Osteopatia  a Viterbo presso il Centro Medico Bartoleschi di Montefiascone